I Caricaturisti

Leonardo, i Carracci, Gian Lorenzo Bernini, il Tiepolo e Honoré Daumier sono alcuni dei padri nobili della caricatura, arte sempre viva e foriera di gioia, arricchita da una leggerezza innata.

Pensiamo ai molti giornali in cui le vignette con le immagini caricaturali dei potenti offrono l'occasione per un sorriso tra un articolo e l'altro, nel solco di una nobile tradizione già radicata nel Settecento.

Numerosi sono, infatti, i vignettisti celebri del passato, tra i quali merita certamente un ricordo James Gillray che tra il XVIII e il XIX secolo ha narrato le vicende politiche ed i costumi sociali ai lettori di giornali e riviste dell'epoca attraverso caricature diventate celeberrime.

La caricatura satirica vanta peraltro radici ben più antiche, dal momento che già nel mondo greco e latino gli artisti erano soliti prendersi gioco delle persone raffigurandone i volti su corpi di animali, scatenando il riso tra persone di tutte le classi sociali.

La caricatura è da sempre una delle forme d'arte più democratica, apprezzata pure da coloro che non sono soliti frequentare musei e pinacoteche, amata da adulti e da bambini.

Pensiamo, ad esempio, agli artisti di strada e alla folla di curiosi che li circonda mentre eseguono disegni caricaturali delle persone che si prestano come modelli per uno speciale ritratto destinato a mettere in evidenza proprio le peculiarità ed i difetti.

Un naso importante, una stempiatura, gli occhiali da vista, un neo di bellezza o qualsiasi altra caratteristica che rende speciale un volto divengono materiale d'ispirazione per il caricaturista che offre ritratti tra i più divertenti, rallegrando le giornate e le feste alle quali è invitato per allietare gli ospiti, vittime consapevoli del suo talento.